OSAS e Incidenti Stradali
Vi è ormai una vasta letteratura che conferma l’associazione tra l’OSAS e l’aumento del rischio di incidenti stradali, a causa dell’eccessiva sonnolenza diurna che l’apnea notturna provoca: gli incidenti alla guida causati da OSAS rappresentano il 22% della casistica totale. La sonnolenza, dovuta a mancanza di sonno o ad un sonno frammentato tipico delle apnee del sonno, si traduce in un deficit neurocognitivo che può influenzare la guida.
Chi soffre di apnee notturne ha un rischio da 2 a 15 volte maggiore di incorrere in incidenti stradali rispetto al resto della popolazione: gli autotrasportatori, tenuti a soddisfare standard più elevati, sono la categoria più a rischio. Sulla base di uno studio relativo al 2002, il Ministero della Salute afferma che l’OSAS ha avuto un’incidenza nella metà degli incidenti stradali extraurbani. A tale proposito, è bene ricordare che una persona alla guida che soffre di apnea notturna può avere i riflessi rallentati rispetto ad una persona in condizioni fisiologiche normali, ed allungare lo spazio di frenata di 22 metri ad una velocità di 130 km/h, di 9 metri a 40 km/h.
In Italia non esiste nessuna normativa che regolamenti la guida e l’opportunità di trattamento in pazienti che soffrono di apnea notturna, così come si indossano gli occhiali o le lenti a contatto quando si hanno dei disturbi alla vista. Nonostante questo è fondamentale sapere che una patologia di apnea del sonno diagnosticata e trattata con un semplice dispositivo intraorale notturno (MAD), può significare salvare vite umane ed evitare inutili sinistri, oltre a migliorare la qualità della vita. Come conseguenza del diminuito ossigeno nel sangue, chi è colpito da apnea notturna presenta lesioni a livello encefalico e riduzione della materia grigia cerebrale, con compromissione del ragionamento astratto e delle funzioni esecutive. Pochi mesi di trattamento possono essere efficaci per eliminare i disturbi e raggiungere una normalizzazione delle condizioni dell’individuo e delle prestazioni.
In USA chi è affetto da OSAS e vuole guidare ha l’obbligo di curarsi. Ma al di là di un obbligo, è importante sviluppare una consapevolezza individuale e collettiva per muovere ciascuno verso il raggiungimento del benessere proprio e altrui.